Educatori del Seminario
«Il principale protagonista della formazione al presbiterato è lo Spirito di Cristo. Egli agisce direttamente nei chiamati facendo brillare ai loro occhi il fascino della vocazione, comunicando ai loro cuori i doni di grazia necessari, plasmando le loro personalità in profondità. Egli, inoltre, si fa presente in loro attraverso l’azione della Chiesa, che è “il soggetto comunitario che ha la grazia e la responsabilità di accompagnare quanti il Signore chiama a divenire suoi ministri nel sacerdozio”» (PdV 65).
La Chiesa garantisce il discernimento e la formazione dei candidati attraverso il servizio specifico di persone e di comunità che concorrono, ciascuna per la sua parte, al fine comune. Esse sono in particolare: il Vescovo, l’équipe educativa (rettore, direttore spirituale, assistenti, animatori o vicerettori), i docenti, la comunità del seminario, i parroci e i genitori, i consulenti psicologici, le comunità di provenienza e di servizio pastorale dei seminaristi» (RN 64)
La comunità dei formatori è costituita da presbiteri scelti e ben preparati, incaricati di collaborare alla delicata missione della formazione sacerdotale. Il gruppo dei formatori non costituisce solamente una necessità istituzionale, ma è, innanzitutto, una vera e propria comunità educante, che offre una testimonianza coerente ed eloquente dei valori propri del ministero sacerdotale. Edificati e incoraggiati da una tale testimonianza, i seminaristi accoglieranno con docilità e convinzione le proposte formative loro rivolte (cfr. RF 132).
![S.E.R. Mons. Giuseppe Baturi](https://www.seminarioarcivescoviledicagliari.it/wp-content/uploads/2023/09/baturi.png)
S.E.R. Mons. Giuseppe Baturi
Arcivescovo Metropolita di Cagliari
«“Primo rappresentante di Cristo nella formazione sacerdotale è il Vescovo” (PdV 65). Dal momento che è suo il grave compito di “dare continuità al carisma e al ministero presbiterale, associandovi nuove forze con l’imposizione delle mani” (PdV 41), a lui spetta la responsabilità ultima del discernimento e della formazione dei candidati che ritiene idonei. Perciò egli deve visitare frequentemente il seminario, conoscere personalmente i seminaristi e accompagnarne il cammino, curare il raccordo della comunità del seminario con il presbiterio e la Chiesa particolare e aiutare i seminaristi ad acquisire e accrescere una profonda sensibilità ecclesiale» (RN 65)
![Don Roberto Ghiani](https://www.seminarioarcivescoviledicagliari.it/wp-content/uploads/2023/09/ghiani.png)
Don Roberto Ghiani
Rettore del Seminario Arcivescovile
Il rettore è il primo responsabile della vita del seminario e promotore della formazione dei seminaristi. Spetta a lui: guidare il seminario, attuando le direttive del Vescovo; favorire l’unità e la corresponsabilità dei vari membri dell’équipe educativa; esercitare la paternità nella comunità attraverso una presenza assidua; seguire, promuovere e armonizzare i vari aspetti della formazione; accompagnare il cammino dei seminaristi con incontri frequenti; integrare la dinamica del seminario con l’apporto delle famiglie e delle parrocchie dei seminaristi e raccordarla con la progettualità pastorale diocesana; esprimere al Vescovo il giudizio sintetico sull’idoneità dei candidati (cf. RN 69).
![Don Luigi Castangia](https://www.seminarioarcivescoviledicagliari.it/wp-content/uploads/2023/09/castangia.png)
Don Luigi Castangia
Animatore del Servizio propedeutica
La preparazione richiesta dal progetto educativo del seminario maggiore, la tendenza nei giovani a differire nel tempo le scelte esistenziali, la diversità, la complessità e la frammentazione degli odierni contesti di vita rendono normalmente necessario uno specifico itinerario di introduzione al seminario maggiore. Il progetto educativo della comunità propedeutica presenta come aspetti fondamentali: l’esperienza dello stare con il Signore; l’impegno assiduo nella conoscenza di sé e nella maturazione umana; l’integrazione della formazione culturale di base e la preparazione immediata agli studi teologici; il coinvolgimento in esperienze di carità; il contesto della vita in comune (cfr. RN 47.50)