Dal 27 luglio al 6 agosto abbiamo vissuto un tempo a Selva di Val Gardena, ospiti dei padri gesuiti a Villa Capriolo. Un’esperienza intensa e autentica, che ci ha portati a riscoprire tre incontri fondamentali: con il Signore, con gli altri e con noi stessi. Prima di...
“Tra il gregge e i pastori: un anno pastorale sotto il manto della Guadalupana”
Da diversi anni, nel percorso formativo del Pontificio Seminario Romano Maggiore, al termine del biennio della tappa discepolare, è previsto un anno intero dedicato al tirocinio pastorale.
Durante questo periodo non si risiede più in seminario, ma nella canonica della parrocchia di destinazione, vivendo con il presbiterio che lì svolge il proprio ministero. È così possibile confrontarsi in modo diretto con la vita dei pastori in mezzo al gregge a loro affidato.
Questa è stata l’esperienza che ho vissuto durante quest’anno nella parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe a Monte Mario, situata nel settore ovest della diocesi di Roma. Caratteristica della diocesi è la vita comune nelle case parrocchiali, sempre abitate da più presbiteri e arricchite dalla presenza di sacerdoti studenti provenienti da tutto il mondo.
A N.S. di Guadalupe ho vissuto con Don Gianfranco Corbino, parroco, Mons. Paolo Mancini, vice-parroco, e Don Arun Poyikayil Joy, di rito siro-malabarese, della diocesi di Mananthavady (India), ai quali sono grato per l’accoglienza e il bell’esempio di vita sacerdotale che mi hanno dato.
Una comunità accogliente e viva
Nel quartiere di Monte Mario ho trovato una realtà familiare, definita da molti “un grande paese”. Ho sentito cura e attenzione verso le vocazioni, da parte di fedeli, famiglie e ragazzi che mi hanno accolto come figlio e fratello.
Un ringraziamento speciale anche alla comunità di Nomadelfia e alle suore dei numerosi istituti presenti, vera ricchezza per il territorio parrocchiale.
Catechismo e pastorale giovanile
In questo tempo mi sono dedicato al catechismo, collaborando con le persone che si impegnano a far conoscere Gesù ai più piccoli e prepararli ai sacramenti.
Mi sono inoltre occupato dell’accompagnamento degli adolescenti, insieme a Suor Pina Panetta delle Francescane Alcantarine, che cura la pastorale giovanile parrocchiale.
Non vi è ancora un oratorio strutturato, ma la parrocchia dispone di ampi spazi all’aperto. Ogni pomeriggio i cancelli vengono aperti e il luogo diventa punto di ritrovo per famiglie, bambini e ragazzi, con la presenza costante del vice-parroco come punto di riferimento.
Il gruppo giovani
È stato edificante partecipare agli incontri con il gruppo giovani (dai 18 anni in su), guidati dal parroco, con spunti tratti dalla Sacra Scrittura, dagli eventi della vita della Chiesa e da brani musicali scelti.
Tra le attività più significative: il gemellaggio con l’Oratorio Santa Giusta di Uta, mia comunità di origine. L’incontro ha previsto una serata di condivisione a Roma durante il loro pellegrinaggio, e in seguito una settimana di Grest a Uta per i ragazzi romani.
Un legame di fede che unisce
Questa esperienza è stata segno della forza del legame tra comunità lontane, unite dalla fede in Gesù Cristo e dall’appartenenza al suo ovile:
“Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera.
Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo.”
(Lettera a Diogneto V, 5.9)
Grato alla Beata Vergine di Guadalupe, continuo ad affidare a Lei il mio cammino e la comunità che vive sotto la sua protezione.
Cristiano Pani
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