Giornata Diocesana Ministranti 2023

Giornata Diocesana Ministranti 2023

Giornata Diocesana Ministranti 2023 

“Perché anche voi facciate come io ho fatto a voi” (Gv 13, 15): questo il tema scelto per la Giornata Diocesana dei Ministranti, che si è svolta venerdì 28 aprile, ponendo l’accento sulla dimensione del servizio, che i bambini delle tante comunità parrocchiali della nostra Chiesa diocesana vivono settimanalmente, nell’impegno del servizio all’altare.

La giornata si è svolta come di consueto negli spazi del Seminario Arcivescovile, che ha accolto più di 250 ministranti, pronti a rivivere – o a vivere per la prima volta – l’esperienza di questo incontro diocesano, che ormai è diventato appuntamento fisso da tanti anni per molti. Accolti da musica, gioia e balli, i vari gruppi hanno preso posto nell’Aula magna del Seminario e, dopo l’accoglienza, la catechesi tenuta da don Roberto Ghiani Rettore del Seminario, ha aperto la giornata.

Il tema scelto quest’anno è stato presentato ai ministranti con una rappresentazione del brano della lavanda dei piedi (Gv 13, 1-15), messa in scena dai seminaristi e da alcuni animatori degli oratori della nostra Diocesi. La riflessione proposta è stata quella di vivere nella propria vita questo stesso gesto che Gesù ha fatto verso i suoi discepoli: vivere, nel concreto, quello che si celebra nella liturgia e fare della propria vita un servizio di lode. Così l’esempio di Gesù non rimane circoscritto al momento dell’Ultima Cena, ma vive continuamente nell’esistenza cristiana per il servizio ai fratelli e al Signore.

Terminata la catechesi i ministranti, divisi in gruppi, hanno preso parte a un grande momento ludico, a cui ha fatto seguito la celebrazione della Santa Messa presieduta dal Vicario generale, Mons. Ferdinando Caschili, il quale ha ricordato la figura di San Luigi Maria Grignon de Monfort nel giorno della sua memoria. Attraverso la liturgia del giorno e dei giorni precedenti, il Vicario ha evidenziato l’importanza della dimensione del cammino, fondamento dell’esistenza cristiana: il servizio prende sostanza quando ci si mette dietro i passi di Gesù, dietro il suo esempio e la vita dei santi, i quali in particolare hanno mostrato quanto sia bello seguire il Signore. Come i discepoli che corrono dopo aver visto la tomba di Gesù vuota, come i discepoli di Emmaus e come Paolo dopo l’incontro con il Signore, così il cristiano è chiamato a camminare per incontrare il Signore sulle vie del mondo e annunciare ai fratelli che Cristo è risorto.
L’evento si è poi concluso, dopo il pranzo, con le premiazioni: la gioia dell’incontro, il servizio, il cammino e la fraternità sono stati il centro di questa Giornata dei Ministranti del 2023. Forse la pandemia aveva fatto dimenticare quanto fosse bello vivere momenti del genere, capaci di far fare un’esperienza di Chiesa viva e presente; alla fine, sono anche queste le occasioni che ci ricordano che siamo membra del corpo di Cristo, che non siamo soli ma un’unica famiglia, un unico gregge intorno all’unico pastore, Cristo Signore.

Lorenzo Vacca

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Lorenzo Vacca istituito accolito

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Domenica delle Palme (2 aprile 2023) a Sanluri, presentato alla Chiesa che è in Cagliari dalla mia comunità di origine, ho ricevuto il ministero dell’accolito dal nostro Arcivescovo; non lo percepisco solo come uno dei passi verso il sacerdozio, ma come un vero e proprio dono. L’accolitato credo raccolga in sé in germe quello che poi con il ministero ordinato sarà più in grande e più impegnativo, ovvero la dimensione del servizio.

Quest’anno mi è capitato di svolgere il servizio pastorale nell’ospedale policlinico di Monserrato ed è stato proprio l’avvicinarmi al mondo della malattia che ha suscitato in me un desiderio sempre più vivo di essere servo della parola di Dio e per tutti quegli uomini che lo cercano “con cuore sincero“ (Sal 145,18).

È in questo senso che percepisco il servizio, il ministero dell’accolitato come un dono, non per fare ciò che piace a me o per un mio vanto, ma per portare avanti instancabilmente quello che la Chiesa fa da 2000 anni: portare Cristo. Certo, le fatiche non mancano e con esse le responsabilità, ma so che non faccio la mia volontà ma quella del Signore, nell’attento discernimento della sua Parola. Anticamente – ho letto da qualche parte – l’accolito era colui che non solo portava l’eucaristia ai malati, ma reggeva al fianco del vescovo una candela per poter leggere bene dai libri liturgici. Mi piace abbinare quest’ultima idea di questo antico servizio con l’eucaristia, la luce della vita di un cristiano: portare la comunione agli indigenti diventa non solo il portare la luce a coloro che “stanno nelle tenebre nell’ombra della morte” (Lc 1,79), ma diventa il portare la luce della comunione tra i fratelli e ovunque sarò, almeno ci provo.

Questo ulteriore passo verso il sacerdozio lo sto dunque vivendo così: nel servizio attento e nell’incontro con le donne e gli uomini ai quali sono mandato per portare luce, comunione, Cristo.

Lorenzo Vacca

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