Ordinazione episcopale di S.E. Mons. Mario Farci

Ordinazione episcopale di S.E. Mons. Mario Farci

Ordinazione episcopale di S.E. Mons. Mario Farci

A seguito dell’annuncio del 30 novembre scorso, con cui Papa Francesco ha nominato don Mario Farci Vescovo di Iglesias, le Diocesi di Cagliari e Iglesias comunicano che l’ordinazione episcopale del vescovo eletto avverrà domenica 9 febbraio 2025 alle ore 16:00 nella Basilica di Sant’Elena Imperatrice a Quartu Sant’Elena. Inoltre, domenica 16 febbraio, nel pomeriggio, il nuovo vescovo farà il suo ingresso a Iglesias, dove prenderà possesso canonico della diocesi.

Oltre ad esserne stato alunno, S.E. Mons. Farci è stato Direttore Spirituale del Seminario Arcivescovile dal 1996 al 1998.

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Pubblicata la nuova edizione della Ratio nationalis dei Seminari

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A partire da oggi, 9 gennaio, entra in vigore, ad experimentum per tre anni, il documento “La formazione dei presbiteri nelle Chiese in Italia. Orientamenti e norme per i seminari” (quarta edizione), approvato dalla 78a Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, svoltasi ad Assisi dal 13 al 16 novembre 2023. Il testo, che ha ricevuto l’approvazione della Santa Sede tramite un decreto del Dicastero per il Clero, delinea un percorso formativo per il presbiterato diviso in due fasi: la prima, di carattere iniziatico, si concentra sulla crescita interiore attraverso un forte rapporto educativo con i formatori, puntando su una vita spirituale solida, l’impegno nello studio e nella preghiera, una vita comunitaria intensa e la conoscenza di sé. La seconda fase si orienta verso la scoperta del Popolo di Dio, con un maggiore coinvolgimento della comunità cristiana nella formazione dei candidati al presbiterato.

Il primo capitolo affronta la questione di quale tipo di prete formare e per quale Chiesa, considerando la formazione permanente come elemento centrale per il presbitero italiano di oggi, con particolare attenzione alle dimensioni missionarie e di comunione come pilastri fondamentali del percorso formativo. Nel secondo capitolo si sottolinea che la pastorale vocazionale è un impegno di tutta la comunità ecclesiale, specificando le modalità di accompagnamento vocazionale per i giovani, basato su una solida formazione spirituale. Si conferma l’importanza del Seminario Minore, si propongono le comunità semiresidenziali come nuove forme di accompagnamento e si affronta anche il tema delle vocazioni adulte.

Il terzo capitolo descrive le quattro tappe dell’itinerario formativo delineato dalla Ratio fundamentalis: propedeutica (un anno), discepolare (due anni), configuratrice (quattro anni) e di sintesi vocazionale (un anno). Il modello educativo proposto privilegia l’investimento sugli obiettivi formativi, senza rigidità nei tempi, favorendo la personalizzazione del percorso e evitando che le tappe diventino semplici formalismi legati agli anni degli studi teologici.

Nel quarto capitolo si esplora la formazione nel Seminario Maggiore, che viene presentata come unica, integrale, comunitaria e missionaria, andando oltre l’apprendimento di contenuti teorici o il rispetto delle regole morali e disciplinari, per focalizzarsi sulle motivazioni e convinzioni personali, ossia sulla formazione della coscienza. Due paragrafi trattano la protezione dei minori e delle persone vulnerabili, con l’indicazione per i formatori di utilizzare la pubblicazione “La formazione iniziale in tempo di abusi” come sussidio per i percorsi educativi.

Infine, il quinto capitolo affronta il tema degli agenti della formazione, raccogliendo la proposta emersa dal Cammino sinodale di ampliare la condivisione del processo formativo dei seminaristi, coinvolgendo l’intera comunità ecclesiale e stimolando forme creative di collaborazione, con particolare attenzione alla figura femminile.

ORIENTAMENTI E NORME PER I SEMINARI (4ª EDIZIONE)

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Ciao don Dante!

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Ciao don Dante! Canterò in eterno le misericordie tue, Signore Nella mattina del 06 gennaio [2025] all’età di 97 anni...

Ciao don Dante!

Ciao don Dante!

Ciao don Dante!

Canterò in eterno

le misericordie tue, Signore

Nella mattina del 06 gennaio [2025] all’età di 97 anni è tornato alla casa del Padre Mons. Dante Usai, canonico onorario del Capitolo Metropolitano: con lui viene a mancare un pezzo importante della storia del Seminario Arcivescovile di Cagliari.

Entrato in seminario nel 1942 e ordinato il 16 luglio del 1950 (prima messa il 23 luglio a Orroli) don Dante ha dato tutto se stesso per il nostro Seminario: nei suoi 74 anni di ministero presbiterale è stato professore (1950-1977), vice-rettore (1960-1973), rettore (1973-1985), bibliotecario (1991-2010) e infine residente.

È stato inoltre giudice del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Sardo (1981-2021) e vicario episcopale per le religiose (1985-1995).

Testimone del trasferimento della sede da Dolianova a Cagliari e dell’edificazione dei nuovi locali in via Mons. Cogoni, don Dante ha trascorso l’intera vita nel nostro Seminario, dedicandovi tempo, forze ed energie, anche nell’età più avanzata: dal tratto buono e gentile era sempre disponibile per l’ascolto delle confessioni dei seminaristi. Negli anni della vecchiaia infine ha portato avanti una importante ricerca storica sulla storia del Seminario Arcivescovile e sulle figure degli Arcivescovi della Diocesi, con la trascrizione e la traduzione di numerosi documenti e manoscritti.

Accompagniamo così il suo ingresso nell’eternità, con le parole di una sua poesia composta da seminarista il giorno di Corpus Domini del 1946:

D’un grande amore
che dentro si agita, mi brucia il cuore;
vorrebbe andar, fuggir, sempre fuggir
per il dolce mar, ai monti amico, gioir immantinente; […]
Oh! come è bello, sì gentile Amore!
Amore, Amore,
vieni, riposa!
Sempre riposati nel cuore mio,
O dolce Iddio.

don Davide Ambu

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V anniversario di Episcopato per l’Arcivescovo Giuseppe

V anniversario di Episcopato per l’Arcivescovo Giuseppe

La comunità del Seminario Arcivescovile si stringe con gioia intorno al nostro Arcivescovo Giuseppe in occasione del suo V anniversario di episcopato.

Era il 5 gennaio 2020, la Basilica di N.S. di Bonaria era gremita per la solenne liturgia dell’ordinazione episcopale del nuovo Arcivescovo.

Tra i tanti fedeli, accorsi sul colle di Bonaria per accogliere il nuovo pastore, erano presenti autorità civili e militari, provenienti anche dalla Sicilia, nonché l’intero episcopato sardo, giunto a Cagliari per salutare Mons. Miglio e accogliere il suo successore.

A presiedere la liturgia dell’ordinazione fu il Card. Gualtiero Bassetti, allora Arcivescovo di Perugia – Città delle Pieve e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Oltre a familiari ed amici del nuovo presule, in tanti giunsero dalla Sicilia e da Catania per accompagnare in Sardegna il loro “don Giuseppe”, da tanti apprezzato come Parroco, Docente di Diritto Canonico e Responsabile di Comunione e Liberazione per la Sicilia.

Con il Cardinale Bassetti, giunsero da Roma numerosi sacerdoti e collaboratori impegnati presso la Conferenza Episcopale Italiana, dove Mons. Baturi aveva operato come Direttore dell’Ufficio Nazionale per i Problemi Giuridici e Segretario del Consiglio per gli Affari Giuridici, dal 2012 al 2019, e in qualità di Sotto-Segretario, dal 2015.

Nella Bolla di nomina il Pontefice invitava il nuovo presule a «passare da un’isola all’altra dell’Italia» per proseguire il suo servizio a Cristo e alla Chiesa.

«Caro Giuseppe, si rallegri oggi la Chiesa di Catania, che vede posarsi su un suo figlio lo Spirito di Dio, perché nella tradizione vivente della Chiesa continui l’ininterrotta successione dei Vescovi» diceva Bassetti nel corso della sua sentita omelia. «Si rallegri in modo particolare la Chiesa di Cagliari, – proseguiva – qui oggi ampiamente rappresentata da sacerdoti e fedeli, che accoglie un pastore, vero uomo di Dio, che raccolga l’eredità preziosa di Mons. Arrigo Miglio».

Dopo aver attraversato benedicente la Basilica, Mons. Baturi rivolse ai presenti il suo primo saluto che concluse con una invocazione in sardo alla Madonna. «Confido nella vostra preghiera e aiuto, e nello sguardo materno di Maria, Madre di Cristo, luce del mondo!». […]

E i sa gràtzia nos donet in vida e in sa morte. Ei sa dìciosa sorte in Paradisu”.

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Convegno Nazionale Vocazioni 2025

Convegno Nazionale Vocazioni 2025

Convegno Nazionale Vocazioni 2025

Il prossimo Convegno Nazionale Vocazioni dal titolo “Credere, sperare, amare. Progettare itinerari di pastorale giovanile vocazionale” si terrà a Roma dal 3 al 5 gennaio 2025.

 

Venerdì 3 gennaio 2025

SESSIONE INTRODUTTIVA

  • ore 15.00 Arrivi e sistemazioni
  • ore 16.00 Introduzione

don Michele Gianola, direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni

don Riccardo Pincerato, responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile

  • ore 16.30 La Parola nella pietra

Filippo Carlomagno, s.j.

«Transitare da un Paese all’altro, come se i confini fossero superati, passare da una città all’altra nella contemplazione del creato e delle opere d’arte permetterà di fare tesoro di esperienze e culture differenti, per portare dentro di sé la bellezza che, armonizzata dalla preghiera, conduce a ringraziare Dio per le meraviglie da Lui compiute» (Francesco, Spes non confundit, 5).

PRIMA SESSIONE

  • ore 17.00 Esercitarsi alla complessità

prof.ssa Antonia Chiara Scardicchio, Professoressa Associata di Pedagogia Generale e Sociale presso l’Università degli Studi di Bari

«Ai giovani è affidato un compito immenso e difficile. Con la fede nel Risorto, potranno affrontarlo con creatività e speranza, ponendosi sempre nella posizione del servizio, come i servitori di quella festa nuziale, stupefatti collaboratori del primo segno di Gesù, che seguirono soltanto la consegna di sua Madre: ‘Qualsiasi cosa vi dica, fatela’ (Gv 2,5). Misericordia, creatività e speranza fanno crescere la vita» (Francesco, Christus vivit, 173).

  • ore 17.40 Lavori in assemblea
  • ore 18.45 Vespro e celebrazione eucaristica
  • ore 20.00 Cena

Sabato 4 gennaio 2025

  • ore 9.00 Preghiera

SECONDA SESSIONE

  • ore 9.15 Progettare percorsi
  1. Andrea Picciau, s.j., responsabile per la pastorale delle vocazioni della Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù

«Esorto le comunità a realizzare con rispetto e serietà un esame della propria realtà giovanile più vicina, per poter discernere i percorsi pastorali più adeguati […]. Si tratta di processi di persone che sono sempre uniche e libere. Per questo è difficile costruire ricettari» (Cf. Francesco, Christus vivit, 103.297).

  • ore 10.00 Laboratori

«Il terreno sta cambiando, richiede un’opera missionaria diversa, ma non si è tramutato in sabbia. I germogli sono nascosti nelle pieghe della vita quotidiana, fatta di gioie e sofferenze, di scelte e passaggi di vita, di generosità e ricerca del bene, di tempo donato e spazi abitati con creatività, di relazioni ferite ma anche risanate. È piantato un immenso bene nei nostri terreni; un bene che raramente fa notizia, a differenza del male, ma che c’è e rappresenta un’opportunità per la missione» (Conferenza Episcopale Italiana, Lineamenti. Prima assemblea sinodale delle Chiese che sono in Italia, §6).

  • ore 12.00 Celebrazione eucaristica
  • ore 13.00 Pranzo

TERZA SESSIONE

  • ore 15.00 Riscoprire il Battesimo

Pellegrinaggio giubilare

«Per lungo tempo […] i cristiani hanno costruito la vasca battesimale a forma ottagonale, e ancora oggi possiamo ammirare molti battisteri antichi che conservano tale forma, come a Roma presso San Giovanni in Laterano. Essa indica che nel fonte battesimale viene inaugurato l’ottavo giorno, cioè quello della risurrezione, il giorno che va oltre il ritmo abituale, segnato dalla scadenza settimanale, aprendo così il ciclo del tempo alla dimensione dell’eternità, alla vita che dura per sempre: questo è il traguardo a cui tendiamo nel nostro pellegrinaggio terreno (cfr. Rm 6,22)» (Francesco, Spes non confundit, 20).

  • ore 20.00 Cena

Domenica 5 gennaio 2025

  • ore 9.00 Preghiera

QUARTA SESSIONE

  • ore 9.15 Abitare il digitale

prof. Ruggero Eugeni, professore ordinario di Semiotica dei Media presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore

«Non si tratta più soltanto di “usare” strumenti di comunicazione, ma di vivere in una cultura ampiamente digitalizzata che ha impatti profondissimi sulla nozione di tempo e di spazio, sulla percezione di sé, degli altri e del mondo, sul modo di comunicare, di apprendere, di informarsi, di entrare in relazione con gli altri […]. [Internet e le reti sociali] costituiscono una straordinaria opportunità di dialogo [ma] Non è sano confondere la comunicazione con il semplice contatto virtuale» (Francesco, Christus vivit, 86-88).

  • ore 10.00 Dibattito con il relatore
  • ore 10.30 Conclusioni

don Michele Gianola, direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni

don Riccardo Pincerato, responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile

  • ore 11.30 Celebrazione Eucaristica
  • ore 12.30 Pranzo

 

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