Volti, storie e preghiera: testimonianze da Selva

Volti, storie e preghiera: testimonianze da Selva

Dal 27 luglio al 6 agosto abbiamo vissuto un tempo a Selva di Val Gardena, ospiti dei padri gesuiti a Villa Capriolo. Un’esperienza intensa e autentica, che ci ha portati a riscoprire tre incontri fondamentali: con il Signore, con gli altri e con noi stessi.

Prima di tutto, l’incontro con il Signore: nell’Eucaristia quotidiana, nella meditazione personale della Parola e nella contemplazione del creato, resa possibile dalle escursioni nei sentieri delle Dolomiti.

Poi, l’incontro con i gesuiti, testimoni appassionati e impegnati in diversi ambiti della vita ecclesiale: dalla pastorale giovanile all’università, dalla scrittura alla docenza.

Infine, l’incontro con gli altri giovani, provenienti da tutta Italia e da storie molto diverse tra loro. Condivisione, dialogo, silenzi, risate, laboratori e canti: tutto ha contribuito a costruire un’esperienza di fraternità vera, dove nessuno è rimasto indietro.

Il canto simbolo di questa esperienza si intitola “Selva semina”. Ed è proprio così: qualcosa è stato seminato nei nostri cuori. Forse non tutto è chiaro subito, ma resta la certezza che qualcosa di bello germoglierà, come frutto della bellezza vissuta insieme.

Leonardo P. e Cristian M.

Dal 6 al 16 agosto ho avuto l’opportunità di partecipare all’esperienza proposta dai padri gesuiti a Selva di Val Gardena, in Trentino. Sono stati dieci giorni preziosi per rallentare il ritmo quotidiano dopo il ritorno dal Giubileo dei giovani e per continuare il cammino di crescita personale e spirituale, immerso nella bellezza delle montagne e nella condivisione con gli altri giovani partecipanti.

Le giornate si svolgevano tra momenti di laboratori, di preghiera e comunitari. Fin dall’arrivo a Villa Capriolo ho sperimentato un clima di accoglienza e familiarità: ogni attività è diventata occasione di condivisione e di incontro con gli altri 60 ragazzi che partecipavano al corso. La condivisione del tempo delle attività e del riposo è stata l’occasione per riscoprire la gioia di fare le cose insieme, con disponibilità e spirito di gratuità.

L’esperienza di Selva è stata per me un tempo di incontro e di rinnovamento. Ho potuto conoscere persone provenienti da percorsi diversi, accomunate dal desiderio di cercare insieme il Signore e di condividere un’esperienza di fraternità autentica. Tornando a casa, porto con me il ricordo di giorni sereni, segnati da un’immensa gratitudine per i tanti volti incontrati e le tante storie ascoltate, ma soprattutto da una rinnovata fiducia nella presenza di Dio che accompagna ogni passo del mio cammino.

Francesco Cara

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Volti, storie e preghiera: testimonianze da Selva

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Dal 27 luglio al 6 agosto abbiamo vissuto un tempo a Selva di Val Gardena, ospiti dei padri gesuiti a Villa Capriolo. Un’esperienza intensa e autentica, che ci ha portati a riscoprire tre incontri fondamentali: con il Signore, con gli altri e con noi stessi. Prima di...

Estate di speranza a San Pantaleo: AC e Giubileo dei Giovani

Estate di speranza a San Pantaleo: AC e Giubileo dei Giovani

Non solo la destinazione assegnata dal Pontificio Seminario Regionale Sardo per l’esperienza pastorale del fine settimana, ma anche una comunità con la quale trascorrere alcune settimane durante l’estate. Ho infatti vissuto con la parrocchia di San Pantaleo in...

Preghiera e fraternità a Solesmes

Preghiera e fraternità a Solesmes

L’estate è comunemente considerata la stagione più bella, per via della libertà che si respira, per le ferie, per il riposo.Ma, per un seminarista medio, l’appropinquarsi dell’estate desta anche grande preoccupazione per le esperienze che è chiamato a vivere.Infatti,...

Estate di speranza a San Pantaleo: AC e Giubileo dei Giovani

Estate di speranza a San Pantaleo: AC e Giubileo dei Giovani

Non solo la destinazione assegnata dal Pontificio Seminario Regionale Sardo per l’esperienza pastorale del fine settimana, ma anche una comunità con la quale trascorrere alcune settimane durante l’estate. Ho infatti vissuto con la parrocchia di San Pantaleo in Dolianova due esperienze preziose negli ultimi mesi: il campo parrocchiale dell’Azione Cattolica e il Giubileo dei Giovani a Roma.

L’Azione Cattolica rappresenta una delle realtà più vive della comunità di San Pantaleo, con percorsi formativi adatti a ogni fascia di età. In particolare, il campo estivo autogestito – svoltosi presso l’Oasi Regina Apostolorum di Baumela (Villanova Strisaili), nel territorio della diocesi di Lanusei – ha coinvolto i gruppi dell’ACR (Azione Cattolica dei Ragazzi), i giovanissimi e i giovani, accompagnati dagli educatori della parrocchia. Un gruppo di adulti si è reso disponibile per il servizio in cucina e per la gestione logistica della casa.

Accogliendo l’invito dell’anno giubilare, il tema scelto è stato: “Pellegrini di speranza”. A partire dalla testimonianza degli apostolii più vicini a Gesù e inviati da Lui ad annunciare la Buona Notizia – si sono sviluppate le attività, i giochi e i momenti di preghiera. Le diverse tappe hanno offerto l’occasione, modulata secondo le età, di rileggere la propria fede e le relazioni alla luce della Sacra Scrittura. Alcuni dei giovani si sono messi in gioco nella gestione dei gruppi e nei momenti di drammatizzazione previsti, tra cui alcune scene del Vangelo.

L’interazione tra le diverse fasce di età è importante per riscoprire insieme la vicinanza del Signore e l’invito a essere testimoni nella vita quotidiana in maniera reciproca. Tra i momenti dedicati ai giovanissimi anche la veglia sotto le stelle in mezzo al bosco, un momento per riflettere e pregare sotto l’immensità del firmamento.

Un momento storico per tutti i giovani cattolici è stato il Giubileo dei Giovani a Roma dal 28 luglio al 3 agosto. Insieme al parroco, don Mario Pili, un gruppo di 10 giovani della parrocchia ha partecipato a questo importante evento per tutta la Chiesa. Insieme ad altri gruppi provenienti da altre diocesi della Sardegna, siamo stati ospitati presso la parrocchia di Santa Maria delle Grazie al Trionfale, da anni luogo di riferimento per tanti sardi.

Nella stessa parrocchia abbiamo avuto l’occasione di celebrare insieme ai vescovi della Sardegna la Santa Messa e trascorrere alcuni momenti di fraternità. Numerosi sono stati gli eventi organizzati nell’Urbe per il Giubileo, tra cui anche una veglia di preghiera promossa dall’Azione Cattolica presso la Basilica di Santa Maria Sopra Minerva, davanti alle reliquie di Pier Giorgio Frassati esposte presso la stessa comunità dei Frati Domenicani.

Il culmine del Giubileo è stato la Veglia con il Santo Padre a Tor Vergata, alla quale hanno partecipato più di 1 milione di giovani, conclusasi con la Santa Messa nella mattina del 3 agosto.

Davanti a tante esperienze ricche di emozioni, ringrazio il Signore per tutto ciò che ha seminato attraverso ogni persona incontrata, ogni gesto, ogni sorriso e ogni parola scambiata, certo nella speranza del bene ricevuto e nella fede da continuare a testimoniare.

Michele Fanunza

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Volti, storie e preghiera: testimonianze da Selva

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Dal 27 luglio al 6 agosto abbiamo vissuto un tempo a Selva di Val Gardena, ospiti dei padri gesuiti a Villa Capriolo. Un’esperienza intensa e autentica, che ci ha portati a riscoprire tre incontri fondamentali: con il Signore, con gli altri e con noi stessi. Prima di...

Estate di speranza a San Pantaleo: AC e Giubileo dei Giovani

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Non solo la destinazione assegnata dal Pontificio Seminario Regionale Sardo per l’esperienza pastorale del fine settimana, ma anche una comunità con la quale trascorrere alcune settimane durante l’estate. Ho infatti vissuto con la parrocchia di San Pantaleo in...

Preghiera e fraternità a Solesmes

Preghiera e fraternità a Solesmes

L’estate è comunemente considerata la stagione più bella, per via della libertà che si respira, per le ferie, per il riposo.Ma, per un seminarista medio, l’appropinquarsi dell’estate desta anche grande preoccupazione per le esperienze che è chiamato a vivere.Infatti,...

Preghiera e fraternità a Solesmes

Preghiera e fraternità a Solesmes

L’estate è comunemente considerata la stagione più bella, per via della libertà che si respira, per le ferie, per il riposo.
Ma, per un seminarista medio, l’appropinquarsi dell’estate desta anche grande preoccupazione per le esperienze che è chiamato a vivere.
Infatti, la maggior parte delle volte la meta non corrisponde al luogo che si avrebbe voluto o, talvolta, le esperienze previste non permettono di partecipare ad altre desiderate.

Però, spesso succede che proprio nel luogo in cui non si hanno troppe pretese, accade qualcosa di bello.
Quest’estate ho avuto la fortuna di condividere questo Bello con tre compagni, don Lorenzo, Enrico e Michele, nell’abbazia di San Pietro di Solesmes, in Francia, in cui abbiamo trascorso una settimana insieme ai monaci.

La giornata aveva inizio all’alba con la preghiera del Mattutino, seguita da una fetta di pane con burro e marmellata – tutto prodotto in loco – e proseguiva con le Lodi.
A metà mattina, dopo l’Ora Terza, si celebrava la Santa Messa, poi l’Ora Sesta, il pranzo (in silenzio), l’Ora Nona, i Vespri, la cena (anch’essa in silenzio con lettura), e infine la Compieta, che segnava l’inizio del grande silenzio.

Agli occhi dei più questo racconto potrebbe non avere alcun contenuto entusiasmante: si è trattata di una settimana di intensa preghiera… e basta!
Eppure, la gioia che abbiamo nel cuore a distanza di mesi è segno che qualcosa di Grande è accaduto anche nell’ordinarietà.

Ciò che colpisce non è tanto l’imponenza della struttura del Mille d.C., quanto la grandezza del canto gregoriano che accompagna ed eleva la preghiera del Salterio e delle celebrazioni eucaristiche.
La comunità di Solesmes è una delle più conosciute per il canto gregoriano, una vera “officina” viva che abbiamo potuto conoscere dal vivo grazie anche ai dialoghi con i monaci impegnati nel suo studio.

Durante la nostra permanenza in monastero, in occasione della solenne celebrazione dell’Assunta, patrona di Francia, abbiamo ricevuto un dono prezioso: assistere alla professione semplice di un monaco che ha scelto di proseguire il cammino dopo il noviziato.
La comunità di Solesmes, pur non numerosa, è stimata dalla popolazione locale, che partecipa alla preghiera nella chiesa aperta al pubblico.

È stata anche un’occasione per vivere un assaggio di fraternità in una vera fraternità.
La vita comunitaria dei monaci, a noi non del tutto estranea, ha ispirato e innalzato la qualità della nostra esperienza.
Abbiamo condiviso preoccupazioni, intuizioni, meditazioni: tutto ciò che la preghiera ha fatto emergere in noi.
Il richiamo costante all’Essenziale, favorito dalla preghiera, ha dato forma al nostro stare insieme, in un’esperienza di fraternità che – nel suo piccolo – è stata capace di “perturbare” quella dei monaci… in un modo chiassosamente positivo.

Alberto Caocci

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Volti, storie e preghiera: testimonianze da Selva

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Dal 27 luglio al 6 agosto abbiamo vissuto un tempo a Selva di Val Gardena, ospiti dei padri gesuiti a Villa Capriolo. Un’esperienza intensa e autentica, che ci ha portati a riscoprire tre incontri fondamentali: con il Signore, con gli altri e con noi stessi. Prima di...

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Corsi estivi per giovani a Selva di Val Gardena

Corsi estivi per giovani a Selva di Val Gardena

Corsi estivi per giovani a Selva di Val Gardena

Dal 28 luglio al 7 agosto, in compagnia di una quarantina di giovani provenienti da tutta Italia e accompagnati da una equipe di padri gesuiti, abbiamo trascorso una significativa esperienza di comunità e condivisione nel comune di Selva di Val Gardena.
Così, l’equipe che guida l’esperienza descrive la proposta dei corsi per giovani (19 – 35 anni) a cui abbiamo partecipato: “Questi corsi vogliono accompagnare le persone ad una sempre maggiore libertà e responsabilità, in particolare attraverso una sempre migliore conoscenza delle Scritture, della società e della propria umanità. Corsi di lettura continua del Vangelo, corsi di preparazione a compiere scelte importanti nella vita, corsi in vista di assunzione di responsabilità nella società: sono le proposte, tutte accomunate dal desiderio di formare uomini donne per gli altri”.
Il tema che ha accompagnato le nostre giornate di fraternità era: “L’arte di ascoltare la vita. Per una vita da raccontare con arte”.
Un ascolto, quello messo al centro della nostra permanenza a Selva, affinato con la partecipazione ai vari laboratori (discernimento, musica e Scrittura e storytelling) e la condivisione di lunghe escursioni lungo i sentieri delle Dolomiti, negli ultimi anni battuti da migliaia di giovani desiderosi di ascoltare la vita per leggersi dentro e compiere nel mondo scelte consapevoli.
Tornando in Sardegna, accanto alla gratitudine per il dono ricevuto, portiamo con noi la riscoperta dell’arte di ascoltare noi stessi, Dio e gli altri.

Lorenzo Vacca, Nicolas Arba e Paolo Vacca

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Dal 1 al 4 agosto, in compagnia di altri giovani della nostra diocesi, abbiamo vissuto l’esperienza del campo nazionale del settore giovani di Azione Cattolica.
L’incontro ha avuto luogo a Castellammare di Stabia, una splendida città affacciata sul mare a 30 km da Napoli.
Lì abbiamo incontrato più di cento giovani provenienti da tutta Italia, desiderosi di condividere con altri la loro passione per il Vangelo e ricevere nuovi stimoli dai relatori e dall’incontro coi loro coetanei.
“Fatta a mano” era il tema dell’incontro. Un’espressione sintetica per esprimere il desiderio di riflettere insieme sulla dimensione comunitaria e unitaria della responsabilità. Così il sito del settore presentava le motivazioni del campo: “Le forme di servizio che maturiamo in Associazione interpellano ciascuno di noi, dentro la nostra vita e ci pongono necessariamente in relazione agli altri. Essere responsabili in AC non è un gioco per battitori liberi, bensì di squadra”.
Oltre ai segretari nazionali e agli assistenti del settore giovani e del MSAC, abbiamo ascoltato gli interventi di don Gigi Verdi, fondatore della Fraternità di Romena, e Giuseppe Notarstefano, Presidente Nazionale.
Al Seminario Arcivescovile e alla nostra AC diocesana, la gratitudine per averci coinvolti in una così significativa esperienza di dialogo con tanti coetanei impegnati anch’essi nell’evangelizzazione e nell’accompagnamento dei giovani.

Leonardo Piras e Cristiano Pani

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